Il percorso che ci ha portato alla realizzazione di Bensos è partito dallo studio della depurazione dei reflui civili e industriali, per la tesi di laurea.

Dall’approfondimento di questi temi sono emersi due elementi importanti:

  1. le tecniche di smaltimento per via chimica, fisica o biologica sono efficienti e vengono continuamente migliorate; tuttavia moltissime sostanze ancora non possono essere degradate, talvolta neppure trattenute mediante filtrazione (un esempio fra tanti: le cancerogene clorammine), mentre altre fungono da inibitori per la biodegradazione;
  2. gli impianti di depurazione dei reflui sono utili… quando ci sono: non tutti gli scarichi sono soggetti a trattamento, molti vanno direttamente al fiume, al lago o al mare.

Da questo si deducono le motivazioni di base, che ci hanno spinto a creare da zero un laboratorio di Ricerca & Sviluppo e, via via, un sito produttivo che ci permettesse di realizzare un sogno: abbassare veramente l’impatto di pulizie e lavaggi sull’ambiente.

Per Bensos infatti è importante prima di tutto utilizzare solamente sostanze rapidamente biodegradabili, che i batteri “buoni” allevati nei depuratori siano in grado di trasformare, meglio ancora di mineralizzare – ossia spezzettare in molecole piccolissime come acqua, anidride carbonica, azoto – senza che rimangano residui non biodegradabili. Affinché i batteri dei depuratori facciano questo, bisogna che le sostanze si lascino spezzettare in tempi brevi, in quanto le acque da depurare rimangono a contatto con i batteri per tempi limitati; l’elevata concentrazione di batteri (nei “fanghi attivi”), l’aggiunta di nutrienti e l’iniezione di aria mista a ossigeno permettono ai batteri di agire in poche ore invece che in giorni, ferma restando però la “disponibilità” della sostanza a farsi mangiare. Talune sostanze vengono degradate solo in presenza di batteri preadattati; questa situazione è riscontrabile in depuratori che trattano reflui industriali, specialmente quelli che ricevono scarichi di composizione costante. Anche in questi casi, però, possono insorgere problemi (si veda questo articolo).

È altrettanto importante che biodegradazione possa essere attuata anche al di fuori degli impianti a fanghi attivi, nelle acque di laghi, fiumi e mari, dai batteri “buoni” dispersi nell’ambiente. Perchè avvenga questo ci vogliono 2 requisiti:

  1. che le sostanze possano essere degradate da batteri non preadattati, quindi nelle condizioni più diffuse e al tempo stesso più restrittive;
  2. che la degradazione avvenga in tempi ragionevoli: nell’ambiente esterno non c’è tutto il ricambio di acque che c’è nei depuratori; però i batteri sono molto meno concentrati, non c’è l’iniezione spinta di aria e ossigeno, c’è la reale possibilità che le sostanze, se lentamente biodegradabili, vadano ad annidarsi in punti poveri in carica batterica (sedimenti, falde) e rimangano non degradate per anni.

Queste sono le ragioni principali per cui Bensos ha scelto di utilizzare esclusivamente ingredienti rapidamente biodegradabili per i propri prodotti, che siano detersivi, detergenti per il corpo o creme.

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