In questo articolo parleremo degli enzimi applicati nella cura di problemi di salute o in detergenza, in particolare nei prodotti per il bucato e per il lavaggio di stoviglie a macchina. Gli enzimi sono sostanze di derivazione naturale, biodegradabili e generalmente considerate compatibili con un approccio ecologico. Ne avevamo già accennato in passato; qui spieghiamo meglio le nostre valutazioni rispetto alle ricerche più aggiornate.

La papaina è un enzima naturale, derivato principalmente dalla pianta della papaya (Carica papaya). Ha un’azione proteolitica, ossia spezza le molecole proteiche, in particolare quelle basate sull’amminoacido cisteina.
In U.S.A., la papaina era presente in numerosi unguenti per la pelle ad azione cicatrizzante. Alcuni anni fa, l’F.D.A. (Food and Drug Administration, l’organismo nazionale che si occupa della tutela della salute da alimenti e farmaci contaminati o nocivi) ha proibito l’uso di questa sostanza nei preparati medicamentosi in quanto si è rivelato fortemente sensibilizzante e allergizzante. In più, è stato indagato per la tossicità riproduttiva e il dato di teratogenicità (tossicità per il feto di mammiferi) disponibile in letteratura scientifica è preoccupante.

La subtilisina è un enzima di origine naturale, prodotto tramite colture batteriche, utilizzato fra le altre cose anche in detergenza, con la funzione di rompere le molecole proteiche che formano certi tipi di sporco (residui alimentari di carne, pesce, uova, latte, oppure macchie di sangue, etc.); ha un’azione ad ampio spettro.
È considerato un allergene occupazionale, nel senso che fra i lavoratori che si occupano della sua produzione, oppure del suo utilizzo frequente sono risultati soggetti a sensibilizzazioni e a reazioni allergiche; uno studio del 2005 riporta un’incidenza di sensibilizzazione (soprattutto asma) del 64% su lavoratori ipersensibili, contro un 33% (comunque elevato) su lavoratori con risposta immunitaria normale.
L’articolo sottolinea che, nonostante le significative misure di sicurezza, le allergie agli enzimi presenti nei prodotti ad uso professionale rimangono un problema di primo piano.
Cercando indizi di tossicità ulteriori, si legge nel Dossier ECHA che l’esposizione dell’Uomo alla subtilisina viene considerata “non significativa”, per il fatto che non è bioaccumulabile. Quindi, viene ritenuto “improbabile” che abbia alcun effetto di interferenza sia con il sistema endocrino sia con il sistema riproduttivo o con lo sviluppo fetale. Viene citata l’esistenza di 26 studi industriali che dimostrerebbero la non tossicità endocrina o riproduttiva degli enzimi in genere; in conclusione, ai fini della normativa REACH viene dichiarato che i richiesti studi di tossicità riproduttiva e teratogenicità vengono ritenuti inutili e non verranno svolti.
Peccato che i citati “studi industriali” non tengano conto dei dati scientifici raccolti sulla papaina, per esempio.

Per tutti i propri prodotti Bensos ha scelto di non usare gli enzimi prima di tutto perchè sono forti allergeni; in più ritiene che esista un dubbio sulla sicurezza di tali sostanze per il sistema riproduttivo e per il feto.

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