Mi presento. Fin da piccola ho desiderato fare una professione che mi avvicinasse alla natura; qualsiasi disciplina scientifica mi affascinava, dall’astronomia allo studio dei minerali e dei fossili, alla zoologia e botanica, alla fisica. Durante il liceo scientifico ho avuto modo di avvicinarmi alla chimica, trovandola stimolante e identificandola come il possibile lavoro della mia vita. Così ho iniziato quest’avventura presso l’Università degli Studi di Pavia; la tesi sperimentale a conclusione del corso quinquennale riguardò una modalità di trattamento degli inquinanti azotati (processi di nitrificazione-denitrificazione nella depurazione delle acque di scarico). All’epoca si trattava di una tecnica innovativa, la cui efficacia io e altri laureandi contribuimmo a dimostrare; al giorno d’oggi è molto diffusa, segno che i nostri studi hanno avuto un senso e un’utilità.
Appena laureata (all’epoca si trovava lavoro subito, nel giro di pochissimi giorni) feci un periodo di prova presso un depuratore; poi fui assunta presso uno stabilimento di produzione della carta che si usa per stampare i libri. Per alcuni anni la cartiera mi diede modo di fare esperienza su vari fronti, dagli aspetti puramente tecnici agli aspetti organizzativi e relazionali tipici di un’industria pesante.
In seguito tornai nel mondo della depurazione, occupandomi di analisi e classificazione di reflui industriali. Nel frattempo misi su famiglia, portando a compimento un altro obiettivo che mi ero prefissa. Purtroppo, per le donne è abbastanza diffuso il problema della conciliazione del lavoro con la gestione dei figli: per quanto i mariti possano essere disponibili, le mamme devono sempre risolvere qualche problema organizzativo in più. Se il datore di lavoro non è disponibile a concedere il part-time, per una mamma che desidera seguire da vicino la crescita dei propri figli può essere il momento di cambiare lavoro.
Così ho iniziato a svolgere la libera professione, seguendo dall’esterno il laboratorio in cui prima ero dipendente nonché altri laboratori.
La maggiore flessibilità del nuovo lavoro mi ha dato modo di approfondire nuovi argomenti. In particolare, in quel periodo ebbi un approccio del tutto casuale al settore che poi, inaspettatamente, avrebbe assorbito ogni mia attenzione: la detergenza ecologica. Fu infatti per esigenze del tutto “casalinghe” che partecipai alla valutazione collettiva di alcune marche di detersivi ecologici, nell’ambito del G.A.S. (gruppo d’acquisto solidale) di cui la mia famiglia faceva – e fa tuttora – parte. Vista la mia specializzazione, mi fu chiesto di approfondire il reale valore ecologico dei prodotti che stavamo provando.
Ciò che risultò in tempi “non sospetti” fu che, quanto a efficacia, i prodotti veramente ecologici erano del tutto insufficienti a soddisfare le esigenze di pulizia delle famiglie, mentre i prodotti efficaci si erano rivelati non ecologici ai miei occhi di chimico!
Furono alcuni membri del mio stesso GAS a suggerirmi di provare io stessa a realizzare formulati che coniugassero entrambe le esigenze: l’efficacia e il basso impatto per l’ambiente. Col passare del tempo quello che pareva inizialmente solo uno “sfizio”, un approfondimento divertente, si rivelò per me una nuova frontiera, l’inizio di una nuova appassionante avventura tuttora in corso.
A dare maggior senso a tutto c’è stata la collaborazione con docenti universitari, che hanno seguito con interesse crescente il percorso fin dagli albori, scandendone alcune tappe con proposte di approfondimenti specifici, rivelatisi poi fondamentali per aumentare il valore intrinseco di tutto il progetto (mi riferisco in particolare allo studio delle tossicità a lungo termine e alla realizzazione delle prove in vitro).
A un certo punto, mi parve che i tempi fossero maturi per lasciare i precedenti incarichi da professionista e assumere un nuovo ruolo, quello di imprenditrice artigiana, dedicandomi totalmente all’elaborazione e alla produzione delle formule di detersivi ecologici. Dal garage in cui avevo il piccolo laboratorio Ricerca & Sviluppo, a un sito di produzione poco più grande, a Vallio Terme, cominciando con due gruppi d’acquisto come primi clienti, per poi passare all’attuale sito di Villanuova sul Clisi in provincia di Brescia.
Bensos è cresciuta piano piano, con pazienza, grazie anche alla collaborazione di varie persone che si sono succedute al mio fianco. Nella gestione aziendale, grande rilievo si è dato al rispetto per le persone, in modo da evitare di esporre i collaboratori a situazioni poco piacevoli, quali quelle che io stessa avevo vissuto in passato (mobbing, intimidazioni, etc.). Lo spirito si è mantenuto, a mio avviso, uguale a quello degli albori; in particolare, si è mantenuta l’attenta valutazione di ogni aspetto riguardante salute e ambiente, fin nei minimi particolari.
Fra i ruoli che attualmente ricopro in azienda, oltre ovviamente alla ricerca di nuove formule per la detergenza sia casalinga sia professionale, c’è la redazione delle “guide utili” e degli articoli di approfondimento sul sito web aziendale www.bensos.com, riguardanti gli ingredienti utilizzati in detergenza nonché le problematiche ambientali più attuali correlate a detersivi e detergenti. Di tanto in tanto, sui temi dell’inquinamento tengo anche conferenze oppure partecipo a incontri congiunti con altri tecnici e studiosi. È in progetto la creazione di un gruppo di studio su alcuni aspetti ecologici con professionisti scelti, per aiutare le persone a comprendere meglio le problematiche ambientali senza farsi sviare dalle notizie fake.