Nei periodi piovosi, può capitare che, nonostante si cerchi di prendere tutte le precauzioni possibili, il bucato non riesca ad asciugarsi bene in tempi utili. Questo che conseguenze può portare?
Se un tessuto impiega troppo ad asciugare e rimane umido a lungo, si creano le condizioni per cui alcuni batteri e muffe si insedino fra le fibre, cominciando a proliferare ed emettendo il caratteristico odore poco piacevole, di “chiuso”.
Se si utilizzano detersivi pieni di profumi persistenti o di oli essenziali, il problema si sente meno; tuttavia vi sono varie controindicazioni al loro uso, di cui abbiamo parlato in questo e in quest’altro articolo. Dunque, che cosa si può fare per evitare di utilizzare profumi persistenti e non essere costretti a indossare capi maleodoranti?
Ecco un metodo che elimina il problema alla radice: bisogna isolare i capi interessati dal cattivo odore, li si mette in bacinella e si misura con attenzione l’acqua tiepida che vi si introduce (si può utilizzare un dosatore da cucina della capacità di 1 litro, o un contenitore simile). Poi si aggiunge la giusta quantità di Igideodora: se, per esempio, abbiamo utilizzato 5 litri d’acqua, si aggiungono 50 ml di detergente. Si lascia in ammollo per un po’ (anche un paio d’ore), si strizza e si mette in lavatrice normalmente con il Lavabiancheria.
In questo modo l’odore cattivo se ne va… insieme ai batteri e alle muffe che lo hanno prodotto. Senza inquinare e senza esporci a sostanze che presentino tossicità a lungo termine.
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