Fra le numerose richieste di informazioni e di indicazioni su come sanificare gli oggetti che potrebbero essere contaminati da Coronavirus, abbiamo ricevuto quelle inerenti il trattamento delle mascherine lavabili; in questa Fase 2, ad esse si aggiungono i foulard utilizzati dagli sportivi che vanno a correre.

Le normative, supportate dagli studi scientifici validati più recenti (Kampf, 2020), attribuiscono il potere di abbattere il virus responsabile del COVID-19 solo a 3 agenti biocidi: sodio ipoclorito 0,2%, l’alcool etilico dal 70% in su e l’acqua ossigenata allo 0,5%. Come ormai sapete, riteniamo il “cloro” (sodio ipoclorito o candeggina) un disinfettante da evitare appena possibile, per importanti ragioni ecologiche e tossicologiche. Rimangono due agenti attivi efficaci: l’alcool etilico e l’acqua ossigenata. Fra i due, la più indicata per un vero è proprio lavaggio igienizzante è l’acqua ossigenata.

Partendo da questo presupposto, dal nostro punto di vista sarebbe opportuno prima di tutto scegliere tessuti compatibili con il trattamento con acqua ossigenata. Parliamo ora delle mascherine lavabili: a certi tessuti vengono fatti dei trattamenti particolari, dichiarati non adatti per il lavaggio con acqua ossigenata, mentre è specificato che sono idonei per il lavaggio con cloro; le mascherine realizzate con tali tessuti non sono adatte per il lavaggio ecologico. I tessuti per mascherine lavabili per i quali non siano specificate “inidoneità” particolari sono generalmente indicati per il trattamento con acqua ossigenata, come del resto la maggior parte dei capi di abbigliamento che si lavano in lavatrice.

Discorso simile per i foulard e i bandanna utilizzati dagli sportivi: meglio scegliere tessuti resistenti come il cotone, evitando la seta che verrebbe danneggiata dall’acqua ossigenata (anche dall’ipoclorito, fra l’altro); per i tessuti tecnici, il poliestere generalmente resiste bene, ma è meglio comunque fare un test bagnando con la soluzione lavante un angolino del foulard e verificando su di esso la tenuta dei colori e del materiale.

Veniamo ora a considerare quali prodotti siano indicati per questo tipo di trattamenti: si può diluire in acqua pulita l’Acqua Ossigenata 130 Voll., oppure si può utilizzare l’Additivo Smacchiante in polvere, un sale minerale che libera acqua ossigenata. Entrambi sono altamente ecologici e privi di allergeni. Ecco le principali differenze pratiche:

  • l’Acqua Ossigenata 130 Voll. può essere utilizzata anche per lavare i pavimenti e le superfici dure, però è un po’ pericolosa e va maneggiata con attenzione; il flacone “giusta-dose” aiuta ad evitare di toccarla con le mani.
  • l’Additivo Smacchiante (sodio percarbonato) è indicato principalmente per il bucato e per la sanificazione della tazza del water, mentre per le superfici dure non è l’ideale; è però molto più maneggevole dell’Acqua Ossigenata 130 Voll.

Le dosi minime per sanificare dal Coronavirus sono specificate nelle rispettive Schede Tecniche. Normalmente, l’Additivo Smacchiante viene usato per il bucato ecologico come agente di sbianca e come igienizzante/deodorizzante.

Entrambi vanno conservati fuori dalla portata dei bambini: l’acqua ossigenata (perossido di idrogeno) concentrata, sia liquida sia contenuta nella polvere, è pericolosa finché non esercita la sua capacità ossidante e sanificante sullo sporco e sui microbi; una volta esaurita questa sua “forza dirompente”, al termine del lavaggio, essa perde completamente la propria pericolosità in quanto si è trasformata in acqua pura e ossigeno.

Infine, consigliamo di effettuare la sanificazione di mascherine e foulard in bacinella, invece che in lavatrice, affinché le dosi possano essere misurate con la dovuta precisione. E non si spreca prodotto!

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